L'alopecia areata è una malattia autoimmune caratterizzata da perdita di capelli mediata da cellule T CD8+.
Non esistono terapie efficaci per l’alopecia areata.
Sulla base di recenti sviluppi nella comprensione del meccanismo patogenetico alla base dell’alopecia areata, gli inibitori di JAK sembrano rappresentare una opzione terapeutica; tuttavia, la loro efficacia nel trattamento della alopecia areata non è stata esaminata in modo sistematico.
E’stato effettuato uno studio in aperto, a singolo braccio, che ha coinvolto 2 Centri, con l'inibitore pan-JAK, Tofacitinib citrato ( Xeljanz ), per l'alopecia areata con perdita di oltre il 50% dei capelli, per l’alopecia totale, e per l’alopecia universalis.
Tofacitinib ( 5 mg ) è stato somministrato due volte al giorno per 3 mesi.
Gli endpoint comprendevano la ricrescita dei capelli, valutata mediante la scala SALT ( Severity of ALopecia Tool ), la durata della crescita dei capelli dopo il completamento della terapia, e il trascrittoma della malattia.
Dei 66 soggetti trattati, il 32% ha presentato un miglioramento del punteggio SALT del 50% o maggiore.
L'alopecia areata e l’ofiasi erano più sensibili al trattamento rispetto alla alopecia totale e all’alopecia universale.
La minore durata della malattia e l’infiammazione peribulbare all’esame istologico prima del trattamento sono risultati associati a un miglioramento nel punteggio SALT.
La sospensione del farmaco ha provocato la recidiva della malattia in 8.5 settimane.
Gli eventi avversi sono stati limitati a infezioni di grado I e II.
Dallo studio è emerso che Tofacitinib è sicuro ed efficace per la forma grave di alopecia areata, anche se il trattamento non produce una risposta duratura.
I cambiamenti del trascrittoma hanno rivelato la complessità molecolare, inaspettata, della malattia. ( Xagena2016 )
Kennedy Crispin M et al, JCI Insight 2016; 1(15): e89776
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