E’ stata esaminata l'associazione tra uso di statine e rischio di carcinoma a cellule basali.
Per questo studio, sono stati individuati tutti i membri di un grande sistema integrato di erogazione di assistenza sanitaria con diagnosi istologica di carcinoma a cellule basali nel 1997.
I carcinomi a cellule basali successivi sono stati identificati nel corso del 2006 dalla documentazione sanitaria.
E’ stato osservato che tra i 12.123 pazienti con diagnosi di carcinoma basocellulare che non avevano subito una precedente esposizione a statine, 6.381 avevano successivamente sviluppato carcinoma a cellule basali nel corso del periodo di follow-up.
Nè l’impiego di statine ( hazard ratio corretto, HR=1.02 ) né l’effetto di durata cumulativa del trattamento con le statine ( HR=1.02 per anno ) erano associati con un successivo carcinoma a cellule basali dopo aggiustamento per età, sesso, cura della salute.
Le stime del rischio non sono cambiate sensibilmente quando l'analisi è stata limitata al sottoinsieme di individui che hanno incontrato i criteri di ammissibilità per iniziare la terapia con statine.
Non è stata riscontrata alcuna associazione significativa tra impiego di statine come antilipemici e successivo sviluppo di carcinoma a cellule basali ( HR=1.10 ).
Dallo studio è emerso che, in un'ampia coorte di soggetti con carcinoma a cellule basali, la terapia con statine non è risultata significativamente associata a rischio di successiva insorgenza di carcinoma basocellulare. ( Xagena2009 )
Asqari M et al, JAAD 2009; 61: 66-72
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