La psoriasi è una malattia genetica, infiammatoria, cronica e immuno-mediata che colpisce prevalentemente la pelle ed è associata a significativa morbilità del paziente.
Le opzioni di trattamento tradizionali topiche e sistemiche sono numerose e in genere efficaci, con diversi gradi di successo e di rapidità di azione.
Tuttavia la ricorrenza della malattia è inevitabile.
È stato dimostrato che i farmaci biologici che hanno come bersaglio le cellule T patogeniche sono efficaci in pazienti con psoriasi da moderata a grave con effetti incoraggianti di Alefacept ( Amevive ) sulla remissione in una piccola proporzione di pazienti.
Efalizumab ( Raptiva ) è stato recentemente ritirato dal mercato statunitense dopo 5 anni di utilizzo per 3 casi di leucoencefalopatia multifocale, un’infezione grave che mette a rischio la vita.
Gli inibitori del TNF-alfa, Etanercept ( Enbrel ), Infliximab ( Remicade ) e Adalimumab ( Humira ), hanno mostrato una buona efficacia nella psoriasi a placche moderata-grave sia in fase iniziale sia nel mantenimento, ma richiedono uno stretto monitoraggio a causa di alcuni problemi di sicurezza, tra cui il rischio di infezioni.
Una nuova classe di farmaci biologici, anticorpi anti-IL-12 e IL-23 [ Ustekinumab ( Stelara ) e ABT-874 ], si è dimostrata promettente per il trattamento della psoriasi da moderata a grave, tuttavia come per tutti i nuovi farmaci sono necessarie ulteriori prove di sicurezza nel lungo periodo.
Nonostante l’alta efficacia dei farmaci biologici nella terapia della psoriasi a placche da moderata a grave, non sempre viene raggiunta la clearance completa e la malattia si ripresenta in una parte dei pazienti.
Per un miglior controllo della psoriasi, molti medici e pazienti scelgono di combinare o aggiungere terapie ai farmaci biologici.
Tuttavia, a oggi, non sono disponibili studi ben controllati in grado di dimostrare la sicurezza e/o l’efficacia dei farmaci biologici in combinazione con altre terapie. ( Xagena2009 )
Menter A, Cutis 2009; 84(4 Suppl): 14-24
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