In studi di fase I/II, l’anticorpo monoclonale Tremelimumab ha indotto risposte durature in un sottogruppo di pazienti con melanoma in stadio avanzato.
Uno studio di fase III ha valutato la sopravvivenza generale e altri endpoint di sicurezza ed efficacia nei pazienti con melanoma avanzato trattati con Tremelimumab oppure chemioterapia standard.
Pazienti, naive al trattamento, con melanoma metastatico di stadio IIIc o IV, non-resecabile, sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a Tremelimumab ( 15 mg/kg una volta ogni 90 giorni ) o a chemioterapia standard scelta dal medico ( Temozolomide o Dacarbazina ).
In totale, 655 pazienti sono stati arruolati e randomizzati.
Il test statistico ha superato il margine prespecificato di futilità alla seconda analisi intermedia dopo 340 decessi, ma il follow-up di sopravvivenza è continuato.
All’analisi finale con 534 eventi, la sopravvivenza generale mediana per intent-to-treat è stata di 12.6 mesi per Tremelimumab e di 10.7 mesi per la chemioterapia ( hazard ratio, HR=0.88; P=0.127 ).
I tassi di risposta oggettiva sono risultati simili nei due bracci: 10.7% nel braccio Tremelimumab e 9.8% nel braccio chemioterapia.
Tuttavia, la durata della risposta ( misurata dal momento della randomizzazione ) è risultata significativamente più lunga dopo Tremelimumab ( 35.8 v 13.7 mesi; P=0.0011 ).
Diarrea, prurito e rash sono stati i più comuni eventi avversi legati al trattamento nel braccio Tremelimumab; 7.4% hanno mostrato tossicità endocrina.
Sette decessi nel gruppo Tremelimumab e 1 nel gruppo chemioterapia sono stati considerati legati al trattamento dai ricercatori o dallo sponsor.
In conclusione, questo studio non è riuscito a dimostrare un vantaggio di sopravvivenza statisticamente significativo del trattamento con Tremelimumab, rispetto alla chemioterapia standard, per il trattamento di prima linea di pazienti con melanoma metastatico. ( Xagena2013 )
Ribas A et al, J Clin Oncol 2013; 31: 616-622
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